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domenica 6 giugno 2010

Un pancreas artificiale aiuta i diabetici

Grazie al dispositivo si può fare a meno dell'iniezione di insulina

Dagli Stati Uniti arriva la notizia del primo pancreas artificiale al mondo. Si tratta di un sistema in grado di controllare i livelli di glucosio nell'arco dell'intera giornata. Il dispositivo è stato realizzato dalla Boston University e presentato sulle pagine di Science traslational Medicine.
Al monitoraggio costante il sistema affianca una pompa che inietta insulina e glucagone, gli ormoni che regolano l'assorbimento degli zuccheri. Gli autori hanno spiegato: “questo è il primo studio che testa un pancreas artificiale usando sia insulina che glucagone su pazienti con diabete di tipo 1 e ha mostrato che è possibile controllare i livelli di zucchero nel sangue anche dopo un pasto ricco di carboidrati”.
A un risultato simile sono giunti anche alcuni ricercatori dell'Università di Cambridge in Gran Bretagna. Gli scienziati hanno testato un pancreas artificiale su
un gruppo di 17 pazienti fra i 5 e i 18 anni di età.
Sono pazienti in cui è del tutto assente l'ormone insulinico prodotto dalla ghiandola pancreatica, il che provoca il malfunzionamento della sintesi glicemica all'interno dell'organismo. Per tale motivo, è necessaria l'assunzione quotidiana di insulina dall'esterno.
Il nuovo dispositivo può essere indossato giorno e notte dal paziente, essendo collegato a un software che gestisce il rilascio dell'insulina nell'organismo in base all'analisi in tempo reale di un algoritmo che verifica a intervalli regolari la presenza di glicemia nel sangue. Il pancreas computerizzato interpreta i dati e comanda a una pompa di rilasciare la percentuale di insulina necessaria di volta in volta per la sopravvivenza del paziente.
Grazie all'invenzione, gli insulino-dipendenti potranno così evitare l'iniezione quotidiana. I ricercatori dell'Institute of Metabolic Science dell’Università di Cambridge, guidati dal dott. Roman Hovorska, ma dei quali fanno parte anche gli italiani Alessandra De Palma e Carlo Acerini, hanno verificato livelli apprezzabili di glicemia per gli utilizzatori del pancreas artificiale, anche dopo aver mangiato in maniera abbondante o dopo aver compiuto uno sforzo fisico, situazioni che nella maggior parte dei casi avrebbero portato a un'alterazione della presenza di glucosio, a un accumulo di insulina e al conseguente e inevitabile shock ipoglicemico.

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