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venerdì 12 agosto 2011

I sali di potassio riducono la pressione


I sali di potassio riducono la pressione, afferma ricerca tedesca



Per tenere sotto controllo la pressione c'è bisogno di sale, di quello “buono” naturalmente. Una ricerca dell'Università tedesca di Wageningen ha analizzato l'uso dei sali di potassio in 21 paesi, scoprendo che l'eventuale aumento del loro consumo porterebbe come beneficio la riduzione della pressione, nella stessa misura prodotta dalla rinuncia al sale da cucina che usiamo abitualmente.
I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Archives of Internal Medicine e dimostrano che il consumo medio dei sali di potassio va da 1,7 a 3,7 grammi giornalieri, una quantità notevolmente inferiore rispetto ai 4,7 grammi consigliati dagli esperti.
La dott.ssa Linda van Mierlo, che ha coordinato la ricerca, afferma: “se il consumo di potassio aumentasse fino al livello consigliato, la pressione sistolica dei cittadini di questi paesi calerebbe, con un effetto paragonabile alla

iduzione di 4 grammi al giorno di sale. Il bilancio fra introito di potassio e introito di sodio è infatti basilare nella prevenzione dell'ipertensione”.
Il legame fra sodio e potassio è ritenuto fondamentale per la gestione e la regolazione di una corretta pressione sanguigna. Il sodio ha l'effetto di aumentare la pressione in quanto attrae liquidi utili al suo assorbimento, con il conseguente affaticamento dell'apparato cardiovascolare. Al contrario, il potassio favorisce il riassorbimento del sodio, migliorando la funzionalità cardiaca.
Al consumo di sali di potassio è dunque legato un minor rischio di sviluppare forme ipertensive, pertanto è utile non solo limitare la quantità di sale comune nella preparazione dei cibi che mangiamo – la quantità ideale è intorno ai 5 grammi, mentre la media è del doppio – ma anche assicurarsi una buona percentuale di questo tipo di sale, come conferma la dott.ssa van Mierlo: “ridurre il sale e aumentare il potassio sono entrambi metodi validi per tenere la pressione sotto controllo”.
Per aumentare l'apporto di potassio bisogna prediligere frutta e verdura, al cui interno vi sono percentuali più alte del minerale, in particolare in banane, albicocche, arance, legumi, patate e spinaci. È preferibile evitare i cibi lavorati, dal momento che il processo di trasformazione industriale determina una modificazione e una riduzione dei livelli di potassio presenti all'interno dell'alimento trasformato e in genere un aumento della percentuale di sodio.

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